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coniglio sterilizzazione si o no

Sterilizzazione coniglia: si o no?

Molti proprietari di conigli chiedono se sia corretto o meno sterilizzare la coniglia. Scopriamo in questo articolo la risposta.

Indice dell'articolo

Perché sterilizzare i conigli?

I conigli se non sterilizzati e senza la possibilità di accoppiarsi possono essere soggetti a diversi problemi:

  • di salute
  • comportamentali 
  • di gestione della convivenza con altri della stessa specie o in caso di coppie

Quando raggiungono la maturità sessuale?

Raggiungono la pubertà a diverse età, anche in dipendenza della razza e del sesso, generalmente: 

  • maschi intorno ai 6-7 mesi di età 
  • femmine dopo 4-6 mesi

Alcuni conigli, però cominciano a mostrare segni di maturità sessuale anche prima, quindi molto giovani. In questi periodi il rischio che avvenga la gravidanza è alto.

Le coniglie sono specie prolifiche e restano in calore e fertili continuamente per periodi di 7-14 giorni.

Problemi comportamentali dei conigli interi

I conigli lasciati interi posso manifestare comportamenti molesti. Tra questi troviamo:

  • minzione e defecazione inappropriata (può capitare che spruzzino urina anche addosso alle persone) sia per il  maschio che per la femmina, in quanto delimitano il proprio territorio
  • morsicature e tentativi di monta di oggetti come pupazzi o cuscini o i piedi delle persone,
  • aggressività,
  • comportamenti distruttivi (acuiti anche dallo stress)
  • problemi di aggressività intraspecifica (lotte tra conigli dello stesso sesso), questi non si limitano a strapparsi il pelo ma possono provocarsi ferite profonde sul corpo.

Malattie dell’apparato riproduttivo dei conigli

Diversi studi hanno dimostrato che risulta un’alta probabilità che compaiano malattie a carico dell’apparato genitale femminile sia nelle specie domestiche (da compagnia) che nelle coniglie selvatiche.

Le patologie più frequentemente diagnosticate sono su base ormonale sia infiammatorie che neoplastiche, come l’iperplasia endometriale cistica e carcinomi uterini.

Anche il coniglio maschio può andare incontro a problemi dell’apparato sessuale. Tra questi ricordiamo soprattutto patologie a carco del testicolo (infiammazioni e infezioni e/o oncologiche).

Sintomi delle malattie degli organi riproduttivi

Queste malattie sono subdole e la coniglia può ammalarsi e non presentare sintomi evidenti fino a quando improvvisamente le condizioni cliniche non appaiono gravi.

Spesso, queste patologie, vengono diagnosticate casualmente dal veterinario durante la visita di controllo.

I segni che possono far sospettare la malattia al medico sono:

  • aumento di volume delle mammelle o dell’utero
  • disturbi cronici come blocchi gastroenterici e diarrea.

Non è raro che le coniglie pur malate da molto tempo non presentino alcun sintomo.

Quando la coniglia si abbatte è difficile intervenire, infatti, gli specifici accertamenti (analisi del sangue, radiografia ed ecografia) spesso in questi casi evidenziano altre complicazioni come metastasi e gravi alterazioni ematologiche.

Lo stesso vale per il coniglio maschio.

Trattamento 

In questi casi l’intervento chirurgico deve essere tempestivo ed è necessario.

I rischi anestesiologici aumentano nei conigli malati e i tempi di ripresa diventano più lunghi.

Il paziente deve rimanere ricoverata alcuni giorni ed essere sottoposta a fluidoterapia, farmaci antidolorifici e antibiotici prima di essere operata.

Come prevenire le malattie dell’apparato genitale?

Le coniglie si ammalano con elevata frequenza ed è quindi corretta la scelta di ricorrere ad un intervento preventivo piuttosto che a un intervento d’emergenza che mette potenzialmente in pericolo di vita il vostro pet.

La prevenzione è rappresentata, appunto, dalla sterilizzazione nella femmina e la castrazione nel maschio, utile anche per prevenire la riproduzione di cuccioli e le gravidanze.

Sterilizzazione coniglio maschio, è consigliato?

Nel maschio l’incidenza di neoplasie all’apparato riproduttore è più bassa, ma l’intervento è fortemente consigliato.
I motivi sono rappresentati soprattutto da comportamenti aggressivi e blocchi gastroenterici ricorrenti.

È consigliato anche in caso di criptorchidismo e/o di monorchidismo.

Nello schema sottostante vediamo i vantaggi della sterilizzazione preventiva nel coniglietto rispetto a dover effettuare l’intervento come trattamento di malattia.

sterilizzazione nel coniglio quale conviene

Come avviene la sterilizzazione preventiva nella coniglia?

La sterilizzazione preventiva viene effettuata in day-hospital.

La coniglia viene portata in clinica la mattina e, diversamente da ciò che accade in altre specie, non deve precedere il digiuno.

Viene sottoposta ad una visita preanestesiologica completa ed analisi del sangue. Se le condizioni di salute sono ritenute soddisfacenti la chirurgia può essere eseguita.

L’intervento dura circa mezz’ora e può essere eseguito in laparotomia o il laparoscopia.

In relazione all’età del soggetto viene stabilito se effettuare un’ovariectomia (asportazione sole ovaie) o un’ovarioisterectomia (asportazione ovaie e utero).

Il veterinario, prima di dimetterla, aspetta che sia completamente sveglia e normotermica.

Periodo post operatorio – complicanze e cosa guardare

A casa il proprietario dovrà somministrare un analgesico e un antibiotico.

È consigliato procedere con una visita di controllo dopo l’intervento (5 giorni e 12 giorni) per valutare la sutura poiché raramente può infettarsi.

Non vi sono particolari raccomandazioni per i giorni seguenti: se la coniglia vive in giardino è tuttavia consigliato, dopo l’intervento, tenerla in casa per alcuni giorni per evitare che la sutura si infetti ma, soprattutto, per monitorare la produzione di feci e l’appetito.

Purtroppo, infatti, le coniglie più nervose nel post operatorio possono apparire anoressiche e non defecano.
Stanno praticamente immobili e non sono reattive agli stimoli.

In questi casi si aspetta qualche ora poiché questo comportamento potrebbe essere la conseguenza dello stress legato al trasporto e alle manipolazioni.

Importante che la coniglia non rimanga a digiuno, quindi, somministrare ogni 2-3 ore frullati di verdure o invogliarla con i cibi che ama di più.

Eventualmente il veterinario può ritenere opportuno prescrivere farmaci per stimolare la motilità gastrointestinale.

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